Vivere online è ormai parte integrante della nostra quotidianità, ma sapersi difendere in questo ambiente lo è altrettanto. Quando un problema digitale supera il livello di guardia e diventa un vero e proprio reato, la Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta il nostro principale punto di riferimento. Capire, però, quando è il momento giusto per chiamarla in causa e quando invece servono altre soluzioni è il primo, fondamentale passo per tutelarsi in modo efficace. Facciamo quindi chiarezza su quali sono le situazioni in cui l’intervento di questo reparto specializzato della Polizia di Stato non solo è utile, ma assolutamente necessario.
Quando l’affare si trasforma in truffa online
Immaginate di acquistare online l’oggetto che desiderate da tempo, per poi scoprire che non vi sarà mai spedito. Oppure di cliccare su un’email apparentemente innocua della vostra banca, salvo accorgervi troppo tardi che il vostro conto è stato prosciugato. Queste non sono semplici seccature, ma frodi informatiche in piena regola. Il campo delle truffe sul web è sterminato: si va dal phishing, con cui i criminali vi sottraggono le credenziali fingendosi enti affidabili, fino alle frodi romantiche, dove falsi profili fanno leva sui sentimenti per spillare denaro. Anche le finte offerte di lavoro, mirate a rubare dati personali, rientrano in questa categoria. Di fronte a un danno economico o al furto di informazioni, la strada da percorrere è una sola: raccogliere tutte le prove possibili (screenshot, email, ricevute) e presentare una denuncia dettagliata alla Polizia Postale.
La tastiera come arma: reati contro la persona
L’illusione di anonimato che la rete può offrire rischia di trasformare la tastiera in un’arma. È un errore pensare che il mondo virtuale sia esente da regole. Commenti carichi d’odio che danneggiano la reputazione di una persona di fronte a un pubblico (diffamazione), minacce private o una persecuzione sistematica e assillante (cyberstalking) sono comportamenti che dal digitale producono ferite molto reali. Fenomeni come il cyberbullismo, l’adescamento di minori o la vergognosa pratica del “revenge porn“, ovvero la diffusione di materiale intimo senza consenso, possono avere effetti psicologici devastanti. In tutti questi casi, l’intervento della Polizia Postale è cruciale per fermare l’aggressore, proteggere la vittima e avviare un procedimento legale.
Il furto d’identità: quando qualcuno agisce a nome tuo
Cosa succederebbe se qualcuno, usando il vostro nome e i vostri dati, chiedesse un prestito o, peggio, commettesse un crimine? Il furto d’identità digitale è un incubo concreto, che si materializza quando un malintenzionato si appropria delle vostre informazioni personali per scopi illeciti. Spesso è la diretta conseguenza di una violazione dei sistemi di sicurezza di un sito web o di una trappola di phishing andata a buon fine. Se vi accorgete che i vostri account social sono stati violati, che sono stati attivati servizi a vostro nome o che qualcuno sta usando la vostra identità, la denuncia alla Polizia Postale è un atto indispensabile per disconoscere legalmente qualsiasi operazione fraudolenta e permettere agli investigatori di risalire ai colpevoli.
Virus e Malware: una distinzione cruciale di competenze
Qui è necessario fare un distinguo che spesso genera confusione. Se il vostro PC è bloccato da un ransomware che chiede un riscatto o se un malware lo ha reso inutilizzabile, la vostra priorità è risolvere un problema tecnico. La Polizia Postale non è un centro di assistenza informatica, ma il suo ruolo è investigativo, ed è per questo che la vostra prima azione non dovrebbe essere cercare di capire come eliminare virus polizia, perché gli agenti non sono preposti a questo. La situazione, tuttavia, cambia radicalmente se quel virus è stato il veicolo per un crimine. Se l’infezione ha portato al furto delle vostre credenziali bancarie o di dati sensibili, allora la denuncia è doverosa. Dopo aver pensato a come rimuovere virus polizia dal dispositivo, magari con l’aiuto di un tecnico, dovrete denunciare il reato subito. Non si tratta, quindi, di chiedere una rimozione virus polizia di stato, ma di attivare un’indagine per perseguire i criminali che si nascondono dietro quel software malevolo.