Le cimici vivono da milioni di anni succhiando linfa, inseguendo piccoli insetti o, in rari casi, nutrendosi del nostro sangue. Capire cosa mangiano le cimici è certamente una curiosità che può nascere in chi è appassionato di entomologia o in chi, in alcuni periodi dell’anno, è costretto a lottare contro questi insetti indesiderati. Ma sapere cosa mangiano le cimici significa anche capire come questi insetti si inseriscono nei delicati equilibri degli ecosistemi, poiché alcune specie diventano piaghe per l’agricoltura e altre, invece, rappresentano silenziose alleate degli agricoltori.
Cosa mangiano le cimici (e come)
Qualunque sia la loro dieta, tutte le cimici hanno un rostro, un ago rigido che sostituisce le mascelle. Grazie a questo strumento sono in grado di perforare foglie, frutti, esoscheletri di larve o, nel caso delle specie ematofaghe, la pelle dei vertebrati. Dopo aver forato il tessuto, iniettano una saliva ricca di enzimi che disgrega l’interno della vittima o della cellula vegetale. A quel punto aspirano il liquido, lasciando danni spesso invisibili all’esterno.
La forma del rostro e la composizione della saliva variano da specie a specie e determinano ciò di cui l’insetto potrà effettivamente nutrirsi.
Cimici vegetariane: la linfa è un banchetto sempre aperto
La maggior parte delle oltre 39.000 specie conosciute è fitofaga. Cimice verde (Nezara viridula) e cimice asiatica (Halyomorpha halys) sono gli esempi più famosi. Attaccano soia, pomodori, meli o noci, ma non mordono la polpa come farebbe un bruco: pungono e risucchiano la linfa.
Il danno si manifesta lentamente: la pianta perde liquidi e sostanze nutritive e la zona in cui è avvenuta la puntura spesso si deforma o diventa un’area necrotica.
Frutta e ortaggi colpiti sviluppano macchie spugnose dal sapore amarognolo che ne impediscono l’immissione sul mercato.
Allora come si può spiegare la rapidissima espansione della cimice asiatica nelle regioni temperate? La risposta risiede proprio nell’ampiezza del suo menu, composto da oltre cento specie vegetali.
Cimici predatorie, ovvero le cimici utili ai campi
Un gruppo meno numeroso, ma prezioso per l’ambiente è quello delle cimici predatorie. La cosiddetta cimice assassina aspetta immobile su una foglia l’afide o la larva di lepidottero, per poi impalarlo con il rostro e iniettargli enzimi che causano la liquefazione di muscoli e organi interni. In questo modo, il parassita viene eliminato rapidamente.
La pianta, quindi, può contare su un alleato naturale che viene spesso allevato da aziende biologiche, contribuendo ad una consistente riduzione nell’uso di insetticidi chimici.
D’altro canto, in mancanza di prede l’insetto può pungere accidentalmente anche l’uomo, provocando un dolore simile a quello di una puntura di vespa.
Cosa mangiano le cimici ematofaghe
All’interno del terzo gruppo vi sono le cimici dei letti (Cimex lectularius) che si nutrono principalmente di sangue. Il loro apparato pungente è più corto rispetto agli altri, ma molto affilato. Durante la notte, attratte dal calore presente nelle camere da letto, le cimici raggiungono le loro prede che riposano immobili e le pungono per un periodo di tempo che va dai tre e ai dieci minuti.
Non è ancora noto se la puntura sia in grado di trasmettere malattie, ma quel che è certo è che può provocare prurito e insonnia.
Inoltre, riuscire a liberarsi di questi insetti può risultare un processo piuttosto complicato: essi sono in grado di sopravvivere per diversi mesi dall’ultimo pasto.