Definita il “cuore verde d’Italia”, l’Umbria è una regione che custodisce un fascino discreto e profondo, lontano dal fragore di altre mete turistiche più celebri. È una terra di colline sinuose, borghi medievali arroccati e una spiritualità che permea l’aria, ma dietro questa immagine quasi da cartolina si nasconde un universo di storie uniche, tradizioni secolari e luoghi surreali. Viaggiare in Umbria significa intraprendere un percorso di scoperta che va oltre le bellezze evidenti di Assisi e Perugia, per addentrarsi in un tessuto di leggende, primati inaspettati e peculiarità che la rendono una regione davvero senza eguali.
Questo articolo è un invito a esplorare alcune di queste gemme nascoste, un percorso tra le curiosità sull’Umbria che svelano l’anima più autentica e sorprendente di questa terra magica, capace di stupire anche il viaggiatore più esperto.
1. L’unica regione senza sbocco sul mare (ma con un’isola vera)
Una delle caratteristiche geografiche più note dell’Umbria è quella di essere l’unica regione dell’Italia peninsulare a non avere uno sbocco sul mare. Circondata da Toscana, Marche e Lazio, la sua identità è profondamente legata alla terra, alle colline e ai corsi d’acqua dolce. Tuttavia, questa assenza di costa non le impedisce di avere una vera e propria isola, anzi tre. Il Lago Trasimeno, il quarto lago più grande d’Italia, ospita al suo interno l’Isola Polvese, l’Isola Maggiore e l’Isola Minore. L’Isola Maggiore è l’unica ancora stabilmente abitata, un piccolo borgo di pescatori dove il tempo sembra essersi fermato, con le sue stradine strette e le case in pietra. Raggiungibile in traghetto, offre un’esperienza unica: passeggiare in un’isola “interna”, circondati dalla quiete delle acque lacustri e con panorami che abbracciano i borghi circostanti, come Castiglione del Lago e Passignano.
2. La città surreale costruita da un architetto
Nascosta tra le colline umbre, nei pressi di Montegabbione, sorge un luogo che sembra uscito da un sogno o da un dipinto di Escher: La Scarzuola. Questo incredibile complesso architettonico è il frutto della visione dell’architetto milanese Tomaso Buzzi, che negli anni ’50 acquistò un antico convento francescano (dove, secondo la tradizione, dimorò San Francesco) e decise di costruirvi accanto la sua “città ideale”. La Scarzuola è un percorso allegorico e teatrale in pietra, un insieme di edifici, teatri, templi e labirinti carichi di simboli esoterici, massonici e mitologici. Non ci sono regole prospettiche o funzionali; ogni struttura è pensata per stupire e far riflettere. Visitare questo luogo significa immergersi nella mente del suo creatore, un’esperienza surreale e profondamente intellettuale che rappresenta una delle curiosità sull’Umbria più affascinanti e meno convenzionali.
3. La Festa dei Ceri di Gubbio
Ogni 15 maggio, la splendida città medievale di Gubbio diventa il palcoscenico di una delle feste popolari più antiche, spettacolari e adrenaliniche d’Italia: la Corsa dei Ceri. Spesso definita impropriamente una “processione”, si tratta in realtà di una corsa sfrenata e travolgente. Tre gigantesche strutture lignee, i Ceri, sormontate dalle statue dei santi Ubaldo, Giorgio e Antonio, vengono portate a spalla dai “ceraioli” di corsa per le vie della città, fino alla Basilica di Sant’Ubaldo in cima al Monte Ingino. Il peso di ogni Cero supera i 300 chilogrammi e la pendenza del percorso è proibitiva, eppure i ceraioli corrono a una velocità impressionante, sostenuti dal tifo di un’intera città. Non c’è una vera e propria gara, poiché Sant’Ubaldo deve sempre arrivare per primo, ma la fatica, la passione e il senso di appartenenza che animano questa giornata la rendono un evento unico al mondo, un’esplosione di energia e tradizione che lascia senza fiato.
4. Le misteriose “mummie” di Ferentillo
Nel piccolo comune di Ferentillo, in Valnerina, la cripta della Chiesa di Santo Stefano nasconde un segreto tanto macabro quanto affascinante. Qui sono conservati decine di corpi mummificati in modo naturale, un fenomeno straordinario che ha reso questo luogo celebre. Scoperti durante dei lavori di ampliamento nel XIX secolo, i corpi appartengono agli antichi abitanti del paese e si sono conservati perfettamente grazie a una combinazione di fattori ambientali unici: la composizione del terreno, ricco di sali di calcio e allume, e una particolare ventilazione hanno permesso una rapida disidratazione dei tessuti, bloccando il processo di decomposizione. Oggi è possibile visitare questo piccolo museo, dove le mummie sono esposte in teche di vetro. Tra di esse si trovano soldati napoleonici, una donna morta di parto con il suo bambino e persino un avvocato ucciso con una coltellata, ancora visibile. Un luogo che unisce storia, scienza e un pizzico di mistero.
5. La patria dell’oro nero (e non è petrolio)
L’Umbria è una terra di eccellenze gastronomiche, ma una su tutte la rende famosa nei circuiti gourmet internazionali: il tartufo. La regione è una delle maggiori produttrici italiane sia del pregiato tartufo bianco che del tartufo nero, considerato l'”oro nero” della cucina. Le sue colline boscose, in particolare nelle zone di Norcia e della Valnerina, offrono l’habitat ideale per la crescita di questo fungo ipogeo. La “cerca” del tartufo, praticata con l’aiuto di cani addestrati, è una tradizione antica, un sapere tramandato di generazione in generazione che richiede pazienza, intuito e un profondo legame con il territorio. Gustare un piatto di strangozzi al tartufo nero o assaporare il profumo inebriante di una lamella di bianco su un uovo al tegamino è un’esperienza sensoriale che da sola vale il viaggio, un modo per entrare in contatto con l’anima più saporita e preziosa di questa terra.